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“Riscoprire forme di relazioni giuste ed equilibrate, basate sul rispetto”: è l’indicazione forte suggerita da Papa Francesco nel discorso al Corpo Diplomatico presso la Santa Sede. Paola Bonzi, fondatrice e direttore del “Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli” di Milano, ribadisce che le donne non vanno mai lasciate sole.

Rimettere in gioco il rapporto uomo-donna: è uno dei suoi suggerimenti, alla luce della lunga esperienza al Cav Mangiagalli. Offrire nuova linfa e nuova energia alle coppie per riscoprire i valori del rispetto e della famiglia 

[…] Alla Mangiagalli c’è un servizio per la violenza domestica. Noi lavoriamo sulle relazioni familiari perché spesso la donna è sopraffatta dalla relazione con il padre del bambino che magari non vuole il bambino. Si tratta di far lavorare i due componenti – la coppia – sui propri vissuti, dicendo però che ciò che noi riceviamo a livello di nozioni personali non rimangono un segreto perché i segreti fanno molto male. Tutto verrà rimesso in gioco nella relazione.

Da dove le viene la sua energia? Dov’è il cuore di Paola?

Nasco insegnante di ragazzini con ritardo mentale e questa cosa mi è sempre piaciuta tantissimo. Questo quando ci vedevo. Mi sono ammalata agli occhi e ho perso la vista molto giovane – avevo 23 anni – mi avevano chiesto di non avere più figli. Naturalmente, io dopo qualche mese mi sono ritrovata incinta e questo bambino lo voleva solo la sua mamma. Direi che ho vissuto una gravidanza da persona sola e preoccupata. Sola ma non perché non ci fosse mio marito o la mia famiglia: sola perché una donna quando è incinta vive una relazione molto unica con il proprio figlio. Quando poi è nato, ed era perfetto, io ho detto: “Vorrò aiutare le donne in difficoltà”. Mi sembrava di dover ringraziare la vita e anche la Provvidenza che mi aveva accompagnato.

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